Assegno inclusione, stretta ai controlli

Nel mirino dell’INPS chi non comunica i redditi da lavoro dipendente

Assegno inclusione, stretta ai controlli

Al via nuove modalità di controllo sulle attività di lavoro dipendente non dichiarate dai beneficiari dell’Assegno di Inclusione. A farlo sapere è l’INPS.         Come noto, l’assegno è riconosciuto sulla base di specifici requisiti, anche di reddito, che devono essere posseduti dal nucleo familiare al momento della presentazione della domanda e mantenuti per l’intera durata di fruizione del beneficio.

Pertanto, i beneficiari dell’Assegno devono comunicare all’INPS eventuali rapporti di lavoro, in essere al momento della domanda, e ogni variazione delle condizioni occupazionali durante l’erogazione della misura.

 

I controlli dell’INSP verificano la presenza del modello “ADI-Com Esteso” per ogni domanda accolta, se uno o più componenti del nucleo familiare abbiano avviato un’attività di lavoro dipendente o percorsi di politica attiva del lavoro.

In caso di omessa comunicazione, è sospesa l’erogazione del beneficio, nel quale risulti:

  • un’attività lavorativa dipendente o percorsi di politica attiva del lavoro con corresponsione di una indennità;
  • la mancata presentazione del modello “ADI-Com Esteso” entro 30 giorni dall’avvio dell’attività lavorativa.

Se entro tre mesi dall’avvio dell’attività lavorativa, l’interessato non provvede alla presentazione del modello, la prestazione decade.

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